La Cina è (fin troppo) vicina!!

Vi starete chiedendo, o almeno lo spero, che fine ho fatto in questi mesi , e perchè ho scritto così poco.

Mettiamo che un bel giorno il vostro superiore venga da voi e vi dica:"andiamo in libreria, c'è un libro che vorrei che tu leggessi!".

NON VI FIDATE! Potreste trovarvi in mano, come è capitato a me, "Fondare un'azienda per dummy". Insomma, a me a alla mia collega neoassunta Gabrielle ci è stato assegnato il compito di pianificare una nuova azienda in Cina. Gabrielle si è data alla macchia dopo una settimana per poi accampare una scusa che sta in piedi come un budino mezzo mangiato "Un caro amico di mio padre è finito in ospedale e io gli devo fare da interprete!" (lei è brasiliana). Io sono stato più di un mese fra conti, leggi cinesi, siti internet tradotti con google e cazziate per gli errori (inevitabili) che commettevo.

Come tutti sapranno io sto alla matematica e al cinese come un lottatore di sumo sta alla dieta!

Insomma, alla fine è uscito qualcosa di presentabile e abbiamo organizzato con i nostri partner una settimana di incontri in Cina per conoscere le autorità locali e l'università da cui assumeremo il personale part-time.

E così un lunedì ho lasciato Tokyo per arrivare a... Secondigliano!!

Vi giuro che questa è stata la prima impressione che ho avuto sceso all'aeroporto. Impressione confermata dal viaggio in auto che ci ha portato da Shanghai a Ningbo (la città in cui baseremo l'azienda). La Cina mi è sembrata proprio una grande Secondigliano, palazzoni stile 167 allineati l'uno dopo l'altro, polvere dappertutto e automobili piene di ammaccature e strade costruite da un idiota senza fossi e lavaroni ma con dossi che sembrano colline. Mancavano solo i cassonetti pieni di immondizia e in un certo senso mi sembrava quasi di sentirmi a casa!

Avvicinandosi al centro di Ningbo il paesaggio è cambiato, basta Secondigliano, ecco Marano!! Uno squallore indescrivibile (con tutto l'affetto e il rispetto per i maranesi, Cavone incluso!)!! Sarà che io vedevo le cose con gli occhi di chi è in un posto per affari e non vede l'ora di tornare a casa, in ogni caso non credo che la Cina faccia al caso mio. Le cose vanno meglio nel cuore della città, dove il lusso abbonda e si vede ancora qualche costruzione in stile.

Il rapido sviluppo economico della Cina ha infatti causato una riedificazione totale delle principali città per cui, per esempio a Shanghai, mi sono sentito dire che edifici antichi non ce ne sono più. Mi è stato mostrato, con il malcelato orgoglio di chi ha trovato qualcosa che potrebbe interessare l'interlocutore, il quartiere occidentale di Shanghai le cui case avevano addirittura 50 anni! Ma io volevo vedere delle case cinesi! Mi hanno portato nel tempio più antico ed era in cemento armato!! Insomma il progresso ha avuto la precedenza sulla conservazione dei beni storico architettonici di Shanghai.

Un capitolo a parte merita il cibo.

Voi vi penserete che i cinesi mangiano cose strane tipo lingua di anatra, cetrioli di mare, testicoli di bue e quant'altro... e infatti avete proprio ragione!!

Mangiano proprio cose strane e mollicce e almeno il 50% delle portate è così, ma il restante è buono anche se la troppa varietà dei cibi porta a una certa omologazione dei sapori.

I cinesi infatti, quando sono al ristorante, ordinano una selezione di piatti tutti diversi che vengono sistemati su un piano rotante al centro del tavolo (proprio come nei ristoranti cinesi in Italia) e poi condividono le portate servendosi la propria parte dal piatto di portata. Non bisogna mai finire una portata per intero o le persone che vi hanno invitato penseranno che voi ne vogliate ancora (il piatto è vuoto quindi era buono e ne volete ancora), è meglio lasciarne un pò nel piatto di portata o non la finirete più di mangiare. Ma i sapori sono come i profumi, se ne provi troppi tutti insieme i sensi si stancano e non si sentono più le differenze tra un piatto e l'altro (tra una zuppetta di medusa e una zampa di rana in umido, tanto per dirne una!).

Anche all'aspetto le portate hanno delle sembianze piuttosto inquietanti.

L'anatra alla pechinese, invece, è proprio buona e andrebbe provata. Io l'ho assaggiata avvolta in una sfoglia di pasta di riso con cipolline e una salsina di... non saprei, forse soia fermentata, comunque era molto buona!

Sono tornato sano e salvo, incontaminato direi, o almeno spero.

Piccola nota, qual è stata la prima cosa che mi hanno servito sull'aereo sia all'andata che al ritorno, secondo voi? Il caffé accompagnato dal latte in polvere della Nestlé!! Con tutti i casini che avete fatto con sta roba adesso proprio a me lo volete rifilare???

Read Users' Comments (2)

2 Response to "La Cina è (fin troppo) vicina!!"

  1. Anonimo, on 13 gennaio 2009 alle ore 00:11 said:

    Sei un grande, assolutamente! non mi sono mai spisciato così dalle risate...

    non certo per quello che ti è toccato dover vivere, ma la descrizione dell'architettura della Cina contemporanea è geniale!

    io spero di tornare prestissimo in Giappone ma anche di andare in Cina...forse nelle campagne però, così un po' della vecchia e gloriosa Cina forse la potrò trovare...chissà, magari con MSC mi ci faranno andare un giorno: anche noi abbiamo uffici a Shanghai e Ningbo (ma anche uno a Tokyo...se ci capiti salutami la Takasaki del reparto sales export! :-))))

    un bacione!

  2. Anonimo, on 13 gennaio 2009 alle ore 00:11 said:

    Guarda, l'architettura è proprio da vedere.
    Spero che nelle campagne sia sopravvissuto qualcosa della Cina tradizionale...

    La Takasaki del reparto sales export, capito, se la inconto faccio il meishikokan!! A proposito, ma 'ndo sta l'ufficio?